Su e giù per la montagna

Ci sono certi sport dove la velocità è tutto, dove un millesimo di secondo cambia le sorti di un gara che è ad un bivio tra la vittoria e la sconfitta. Come recitava Al Pacino: “un millimetro alla volta”, è questo ciò che rende certi atleti dei veri campioni. Ed è sempre questo che rende alcuni sciatori dei campioni. Uomini e donne che sfidano le discese più importanti del mondo ad oltre 100 km/h senza paura e con quel briciolo di sregolatezza che li fa scivolare giù dalle montagne tra paletti e bandierine.

E pensare che lo sci in sé e per sé nacque esclusivamente come mezzo di locomozione ancor prima dell’invenzione della ruota. Ed, ovviamente, nel posto dove la neve la fa da padrona: la Lapponia. In Italia si dovrà aspettare fino al 1886, anno in cui l’alpinista Edoardo Martinori, tornando da quella stessa terra, portò con sé un paio di questi attrezzi ancora rudimentali (basta pensare che i primi sci non erano uguali bensì uno più corto, per imprimere la spinta, ed uno più lungo)  suscitando in molti tanta curiosità. Il decennio 1886-1896 segnò senza ombra di dubbio la nascita dello sci in Italia ed il 16 marzo del 1902 dal Cugno dell’Alpet, in provincia di Torino, prese il via la prima gara di velocità.

Oltre un secolo dopo, ricordiamo con grande emozione le magiche discese di grandi sciatori italiani che ci hanno fatto vivere momenti indimenticabili. Primo fra tutti il grandissimo Alberto Tomba che con la sua determinazione e la sua impressionante precisione tecnica è stato lo sciatore italiano più leggendario di sempre, un vero campione dentro e fuori dalla pista da sci, il tutto condito da 50 vittorie in Coppa del Mondo, 3 ori olimpici, e 4 podi ai Mondiali, è di gran lunga lo sciatore italiano più vittorioso di sempre. Non di meno è stato Gustav Thöni, la prima vera leggenda dello sci alpino italiano degli anni 70. Originario della Val Venosta, faceva parte della cd. Valanga Azzurra, la nazionale italiana maschile di sci che includeva leggende come Piero Gros, Erwin Sticker, e Tino Pietrogiovanna. Specialista nello slalom speciale e gigante, negli anni ‘90 fu allenatore e mentore dello stesso Alberto Tomba. Oltre allo sci maschile (che ci ha dato grandi emozioni con altri campioni come Ghedina, Peter Fill, Innerhofer), anche il femminile non ha disdegnato nel fornire eccellenti campionesse: come non ricordare Deborah Compagnoni ed Isolde Kostner che ci hanno fatto sognare alle Olimpiadi (la Compagnoni) ed in Coppa del Mondo (la Kostner vinse la Coppa del Mondo di discesa libera nel 2001).

Oggi lo sci porta molte famiglie a ritrovarsi nei mesi invernali tra le montagne innevate percorrendo chilometri e chilometri alla ricerca delle piste più belle e panoramiche che ci siano. Ed in fondo è proprio questo il lato della medaglia che più ci piace. Perché non è solo un risalire e scendere a tutta velocità. Ma le emozioni che ti regala sono uniche. E non importa che oggi sul tetto del mondo troviamo campioni stranieri del calibro di Marcel Hirscher e Mikaela Shiffrin (campioni indiscussi in questo momento), ciò che veramente ci suggestiona è mettersi ai piedi un bel paio di sci, indossare casco e maschera e via fino in fondo godendosi il panorama che le montagne ci offrono.

di Luigi Colucci

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