Eur, da sottopasso sulla Colombo alle Torri: ecco i piani per il restyling

Rilanciare l’Eur attraverso cinque progetti di restyling per fa diventare il quartiere Sud di Roma una vera e propria City. Roma come Londra e Parigi, dunque. Il tutto cavalcando la scia della modernizzazione portata dalla Nuvola progettata dallo Studio Fuksas e dall’introduzione del Formula E. A presentare i progetti di rivalutazione e rilancio è la Eur Spa, società al 90% del Tesoro e al 10% del Comune, che ha identificato cinque ambiti di intervento per cambiare volto all’area:

  • le Torri da convertire in strutture alberghiere;
  • il Velodromo da destinare a edilizia residenziale e verde pubblico:
  • un sottopasso sulla Colombo, per alleggerire l’area dal traffico di transito e recuperare spazi per parcheggi e servizi:
  • un nuovo piano per la mobilità;
  • un nuovo piano sicurezza;

La sfida non è facile e richiede un investimento che si aggira intorno ai 500 milioni di euro. Sarà necessario sicuramente l’apporto dei privati ma anche un piano integrato che provenga dal mondo politico nazionale. Una necessità di cui si è fatto portavoce Roberto Diacetti, presidente di Eur spa, che chiama in causa la sindaca capitolina Virginia Raggi e il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda: «Che Raggi convochi gli stati generali. E che l’Eur finisca sul tavolo Calenda. Credo vada avviata una riflessione, sì, possiamo definirla stati generali. Perché l’Eur  – ha spiegato Diacetti – è la porta d’accesso alla città dall’aeroporto di Fiumicino, molte multinazionali hanno qui la propria sede, però deve ancora trovare una definitiva affermazione come city di Roma. Per fare questo è arrivato il momento di individuare, entro fine gennaio, un’occasione in cui governo, Comune, Eur spa, Federturismo, Confindustria, Camera di commercio, le associazioni e gli stakeholder ragionino insieme su progetti fattibili stabilendo una road map, in un contenitore non solo locale».

Le questioni come i progetti sul tavolo sono molti e non di facile gestione come la questione ancora irrisolta delle Torri, come spiega il Corriere della Sera con un investimento teorico di 240 milioni ridotto oggi a ecomostro, bloccato dall’ex assessore all’Urbanistica Paolo Berdini e quindi rimasto impigliato nel groviglio di esposti nelle procure (di Raggi) e cause al Tar con, in allegato, richieste milionarie (328 milioni della Alfiere, società partecipata da Tim e da Cassa depositi e prestiti) di risarcimento danni.

Sempre il Corriere descrive il caso di progetti come il piano per l’area ex velodromo è stato presentato da Eur spa con una rilettura “green” compatibile con i valori del Campidoglio M5S e quello del sottopasso da piazza Marconi al Palalottomatica che circola dai tempi della giunta Rutelli, opera che costa circa 90 milioni e che consentirebbe all’Eur di liberarsi dal traffico di transito verso il litorale nonché di recuperare spazio da destinare ad aree verdi e a servizi indispensabili come nuovi parcheggi e alberghi.

Ma il progetto che potrebbe vedere luce prima degli altri potrebbe essere quello del nuovo piano sicurezza. Nell’articolo del Corriere si legge che il piano potrebbe costare intorno ai 600 mila euro (la metà messi a disposizione da soggetti privati) ma quello che potrebbe dare la spinta maggiore è la questione priorità data dai frequenti episodi di criminalità che stanno caratterizzando la zona.

(GT)

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