20 chili di cocaina e 10 di hashish: ancora arresti per spaccio

Nella mattinata odierna, personale della Squadra Mobile, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine ed il locale U.P.G.S.P. , ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due persone, gravemente indiziate del delitto di trasporto e detenzione a fini spaccio di stupefacenti , del tipo cocaina ed hashish, anche in ingenti quantitativi, acquistati in Calabria e dell’obbligo di presentazione alla P.G. nei confronti di altre quattro persone, indagate per il medesimo reato, con una posizione subordinata alle direttive impartite dai due organizzatori della piazza di spaccio.

 Le indagini, avviate nel dicembre del 2021 sul mercato degli stupefacenti tra la zona est di Roma e quella di Tivoli, inizialmente condotte su soggetti già noti alle Forze dell’Ordine hanno consentito di individuare in breve tempo le figure di rilievo nella realizzazione di un’attività di approvvigionamento e di successiva cessione di diverse tipologie di stupefacente di ingente quantità, come dimostrato dai sequestri operati nel corso dell’attività investigativa per un totale di 20,747 kg lordi di cocaina e di 9,726 kg lordi di hashish.

L’attività investigativa ha consentito di dimostrare la particolare pervicacia degli organizzatori nella prosecuzione dell’attività di traffico di stupefacenti successiva al vuoto creato dagli arresti effettuati, la capacità di riorganizzazione il traffico per ripianare le perdite economiche subite a seguito dell’attività repressiva svolta dalle Forze dell’ordine con l’ingaggio di nuove figure dotate di un elevato grado di versatilità nell’assolvimento di compiti diversificati tale da ottimizzare le risorse umane, la professionalità nell’eludere i controlli grazie all’utilizzo di apparati telefonici criptati e la frequenza dei contatti con gruppi criminali in Calabria.

I gravi indizi di colpevolezza così raccolti a carico degli indagati, uniti alla gravità oggettiva dei reati contestati, data la ripetitività delle condotte delittuose di approvvigionamento e successiva cessione di differenti tipologie di stupefacente e la significativa consistenza dei riscontri effettuati su ingenti quantità di stupefacente, hanno consentito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma  di richiedere ed ottenere dal G.I.P. l’emissione dell’Ordinanza applicativa di misura cautelare a carico degli indagati.
Questura di Roma

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