Possibile applicazione del daspo ambientale per la vicenda Malagrotta

Dopo l’arresto, nei giorni scorsi,  di sei persone per traffico di rifiuti e associazione per delinquere ed al sequestro di 190 milioni di euro alle società che hanno gestito la discarica di Malagrotta, il ministro Costa ha diffuso una nota in cui afferma:
“Seguirò con attenzione per capire la gravità dell’aggressione ambientale perpetrata al territorio e ai cittadini. Casi come questo sono proprio quelli in cui si potrebbe applicare il daspo ambientale. Ringraziamo la procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri Forestali e del Noe per l’importante attività investigativa su Malagrotta che ha gettato le basi per creare un percorso di risanamento in una zona già così martoriata”.

Sull’argomento si è espressa anche  Virginia Raggi che su Twitter ha scritto: “Mai più Malagrotta. Oggi sequestrati 190 milioni di euro alle società che hanno gestito la discarica. Grazie a Procura della Repubblica di Roma, Dda, Carabinieri, Noe per l’indagine sul ‘traffico illecito di rifiuti’. L’era Cerroni è finita”.

Il capogruppo M5S in commissione Ambiente alla Camera, Stefano Vignaroli, originario dell’area di Malagrotta  ha spiegato: ” L’inchiesta arriva a valle di un nostro esposto di due anni fa e dell’impegno incessante profuso insieme ai comitati locali. Sono anni che denunciamo le irregolarità e gli sversamenti illegali di percolato nella discarica di Malagrotta. Eppure la Regione Lazio, che ne ha la competenza, potrebbe e dovrebbe intervenire facendo mettere in sicurezza in maniera permanente l’impianto con un sistema di impermeabilizzazione tramite capping. I cittadini di quell’area meritano che d’ora in poi sulla ex discarica di Roma si scrivano solo pagine di bonifica e ritorno alla normalità, anche grazie all’uso di parte dei 190 milioni sequestrati oggi”.

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi  ha invece annunciato che l’associazione si costituirà parte offesa. “Interverremo nell’indagine nella doppia veste di associazione ambientalista e di ente rappresentativo degli interessi degli utenti” spiega “Ci troviamo infatti di fronte ad una situazione che, purtroppo, coinvolge in modo diretto la salute dei cittadini, considerato che il Gip ha parlato esplicitamente di inquinamento delle falde acquifere. Siamo pronti ad avanzare migliaia di richieste risarcitorie contro i responsabili della contaminazione delle acque”.

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