Bando di gara per la Maratona di Roma

Per la prima volta la Maratona di Roma  viene messa a bando di gara.

Ragion per cui, gli organizzatori storici della stessa, la Italia Marathon Club di Enrico Castrucci, e la RCS Group (il gruppo Gazzetta dello Sport, organizzatori, fra l’altro, del Giro d’Italia e della Maratona di Milano) hanno presentato, ciascuno per proprio conto, due ricorsi al Tar contro il bando che sono già stati discussi e con il Tribunale in Camera di Consiglio, ricorsi che, se con esito positivo,  potrebbero portare all’invalidazione della procedura.

Nel ricorso di Castrucci si legge che il Campidoglio compie un “macroscopico travisamento” quando si “proclama ‘titolare dell’evento’” “esigendo, a fronte della ‘concessione’ il pagamento di un canone annuale” poiché la “promozione della pratica sportiva podistica non presenta connotati tali da giustificare un intervento pubblico invasivo e totalizzante”. Insomma, non è compito del Campidoglio occuparsi della maratone che non può essere considerata un servizio pubblico.Tra l’altro, gli avvocati citano due eventi – la Formula E e la maratona Romaostia – in cui gli organizzatori non sono stati scelti “con procedura ad evidenza pubblica”. Per cui, la richiesta di Castrucci è di annullare il bando in quanto illegittimo.

Il ricorso di RCS Sport si basa su quattro elementi fondamentali: l’assenza di un vero “piano economico-finanziario in grado di consentire ai concorrenti di calibrare correttamente la propria offerta tecnico-economica”; le “disposizioni del bando dal contenuto indeterminato che lasciano alla commissione aggiudicatrice ampia arbitrarietà nell’attribuzione dei punteggi”. E, ancora: “clausole manifestamente sproporzionate e illogiche rispetto all’oggetto della Concessione” e, infine, le “tempistiche irragionevoli per la predisposizione dell’offerta e limitative della concorrenza”. In sostanza, quindi, per RCS il bando “favorisce il gestore uscente, unico soggetto a disporre di tutti i dati utili a formulare l’offerta” economica; viola i “basilari principi” sull’”affidamento dei contratti pubblici” e “soprattutto non persegue il risultato che l’Amministrazione si prefigge di raggiungere, vale a dire l’individuazione di un esperto e qualificato organizzatore di maratone in grado di rilanciare la Maratona di Roma sino a porla in competizione con le analoghe manifestazioni mondiali che si tengono in città” simili a Roma.

Ciò nonostante, il Comune ha insediato con notevoli difficoltà,  la commissione aggiudicatrice che negli uffici del Dipartimento Sport, ha proceduto ad aprire le buste con le offerte per le edizioni 2019, 2020, 2021 e 2022 con possibile opzione per il biennio successivo.
Cinque le società che hanno presentato offerte. Documentazione totalmente in regola per Atleticom, la società di marketing sportivo che organizza numerosi eventi, tra cui il Miglio di Roma e la We Run Rome. “Ci fa molto piacere che la Commissione abbia valutato come corretta la nostra busta ‘A’, ovvero quella contenente la documentazione amministrativa. Ma il nostro maggiore auspicio è che venga giudicato positivamente il contenuto della busta ‘B’, quella che contiene il progetto vero e proprio e che riteniamo essere all’altezza delle aspettative di Roma Capitale”. A dirlo è il presidente di Atleticom Asd, Camillo Franchi Scarselli, nel commentare la prima valutazione positiva della documentazione.
Escluso dalla corsa, invece, Flavio Salvarezza, che guida una cordata composta da alcuni dei fondatori della vecchia Romaratona e che avrebbe preannunciato un ricorso. La procedura, come confermato dal presidente della commissione capitolina Sport, Angelo Diario, proseguirà con la valutazione delle offerte tecniche (in una data ancora da fissare) e l’attribuzione dei punteggi.

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