Papa francesco risponde alle domande dei giovani all’apertura del pre-Sinodo

Non hanno lesinato domande forti e “scomode” i cinque giovani incaricati di interloquire con il Santo Padre durante la sessione d’apertura del pre-Sinodo. E Papa Francesco, com’è nel suo costume, non si è sottratto al dibattito.

Ad aprire la conversazione è stata una ragazza nigeriana liberata dalla schiavitù della prostituzione, che ha domandato al Pontefice come si possa contrastare questa piaga.

“È una mentalità malata quella che porta a sfruttare la donna”, ha commentato il Papa. È fondamentale soprattutto lavorare sulle coscienze etiche: “Vorrei che voi giovani lottaste per questo”, ha sottolineato.

Una seconda domanda ha riguardato il discernimento delle vocazioni, un’opera che non sempre le comunità ecclesiali sono in grado di svolgere. Per vagliare il discernimento, ha detto il Papa, bisogna fare in modo che le “domande forti” non vengano “anestetizzate” e che non siano “truccati” i sentimenti.

Parlando con un’allieva delle “Scholas Occurrentes” in Argentina, il Santo Padre ha ricordato che non basta trasmettere “molte conoscenze” e che vanno armonizzati il “linguaggio della mente” e il “linguaggio del cuore”.

Rispondendo alla domanda di un seminarista ucraino sulle sfide del mondo di oggi, il Papa ha affermato che la comunità deve dare sempre testimonianza, altrimenti un sacerdote non può andare avanti. Bisogna uscire sia dalla malattia del clericalismo che dallo spiritualismo astratto.

A colloquio con una suora cinese, Francesco è tornato sulle insidie della vita religiosa: è meglio perdere la vocazione che fare danni in abito talare. Ma soprattutto, non bisogna essere attaccati ai soldi: “il diavolo entra dalle tasche”, ha commentato.

Luca Marcolivio

Fonte:
Frammenti di Pace
ww.frammentidipace.it

Impostazioni privacy