Proteste a vuoto

Un celeberrimo drammaturgo, nonché politico britannico, di nome Edward George Bulwer-Lytton, molto famoso nell’800, coniò una bellissima espressione che, tutt’ora, è d’uso comune: “La penna è più potente della spada”.

Ora, partendo dal presupposto che il vecchio Edward sicuramente intendeva il concetto di penna nella sua sfera più nobile rispetto al semplice oggetto inteso in senso lato, non sempre l’accezione della penna è positiva per le notizie che circolano all’interno della nostra società, specialmente nel mondo dello sport.

Questo, purtroppo, si verifica quando si diffondono notizie sbagliate, pensieri errati ed imprecisi che si spargono a macchia d’olio fino a diventare “legge”, confutando nelle menti altrui alcune teorie decisamente fuori luogo quanto inesatte.

A Roma, alcuni tifosi (si tiene a precisare “alcuni”) hanno esposto striscioni di protesta contro il Presidente della squadra giallorossa utilizzando termini quali “spia” poiché, come da lui raccontato in una recente dichiarazione, avrebbe richiesto l’installazione di telecamere più efficienti all’interno dello Stadio Olimpico.

Questo, ovviamente, non è che uno dei tanti casi in cui, quando si tratta di “tifare” la propria squadra o sostenere il proprio atleta, si è ricorso a frasi offensive uscite da “una penna” che sicuramente sortisce effetti ben peggiori di una spada. E’ difficile da credere ma la realtà è proprio questa.

Quante volte si affossano atleti per prestazioni non soddisfacenti, si critica solo per il gusto di criticare senza un ragionamento ponderato che supporti ciò che si afferma. Ora, senza difendere Pallotta (che sicuramente avrà avvocati migliori di questa “Arringa sportiva”), pensare che due telecamere possano danneggiare un tifoso all’interno di uno stadio è davvero fuori dal mondo.

E’ vero che oggi entrare all’interno degli stadi italiani è diventato più difficile che investire in borsa, ma è altrettanto vero che se si è arrivati a questo punto è solamente colpa di frange di tifo che non hanno fatto altro che provocare danni incalcolabili agli altri tifosi. Attenzione, non alla società, bensì agli altri tifosi che regolarmente frequentano gli stadi adempiendo a quelle che sono le regole per poter frequentare posti pubblici in maniera del tutto civile.

Ahimè, negli ultimi anni queste vicende si vedono soltanto in Italia, basti pensare alla Spagna o all’Inghilterra o alla Germania dove vanno in scena spettacoli sportivi, vissuti dal primo all’ultimo minuto senza grosse problematiche di ordine pubblico (tranne alcune eccezioni), in cui tifoserie caldissime (vedi Liverpool o Dortmund tanto per citarne due) sostengono le proprie squadre attenendosi alle regole imposte per la frequentazione degli stadi.

Per cui affiggere la parola “spia” alla figura di un Presidente, solo perché necessità di un impianto di sicurezza più idoneo rispetto alla mole di spettatori che ogni domenica si reca presso gli impianti sportivi, è veramente dare troppo potere ad una penna che forse del concetto di sport non ha capito granché.

Il problema più grande, poi, è che da quella “penna” partono milioni di parole con lo stesso pensiero diventando, ormai, una teoria che accomuna coloro che non pensano ma che scrivono e basta. Radio, giornalisti, tifosi etc. l’elenco sarebbe lungo. Tutti (ovviamente non tutti perché non s’intende generalizzare) che utilizzano il potere, forse, più importante che ci è stato lasciato nella maniera più inadeguata e sbagliata che ci sia solo per il gusto di poter “attaccare”.

Il tutto galvanizzato dal mondo dei social che vive per queste notizie, perché, oramai, fa più tendenza il tiro al bersaglio che non il proprio pensiero. Eppure, si arriverà ad un tempo in cui anche nello sport la “penna” tornerà a scrivere ciò che viene dalla mente.

di Luigi Colucci

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