Guida per le StartUp Innovative

Scorciatoie burocratiche, erogazioni a fondo perduto, incentivi fiscali… A quattro anni dalla nascita delle start up innovative, così definite dal d.lgs. 179/2012, cosiddetto Decreto Crescita 2.0 e successivi aggiornamenti (ultimi dei quali “Legge di bilancio” 2017 art. 1, c. 66-69 e il d.l. 50/2017, art. 57) durante i quali si sono succeduti ben quattro ministri dello Sviluppo economico, il pacchetto di misure per sostenere il settore è molto articolato: sono ben 28 le agevolazioni pensate (o comunque adattabili) per questo tipo di imprese.

Cosa sono le start up innovative? Sono imprese di nuova costituzione che svolgono attività di sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Le startup innovative devono essere società di capitali (S.r.l., S.p.a., S.a.p.a.), costituite anche in forma cooperativa, non quotate su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione.

Come si costituisce una Start Up Innovativa? È possibile costituire una startup innovativa, nella forma di S.r.l. ordinaria, mediante una procedura telematica con firma digitale, senza l’intervento del notaio. Per effettuare la costituzione è necessario collegarsi alla piattaforma Atti Startup del Registro delle imprese e compilare, all’interno di un percorso guidato, il modello standard di atto costitutivo . Altrimenti è possibile effettuare la costituzione della società mediante una strada molto più tradizionale ovvero l’Atto notarile, ma bisogna essere “hi-tech” già da subito per distinguersi nella massa.


Come si ottiene la qualifica di Start Up Innovativa?
Semplice, occorre iscriversi nella Sezione speciale del registro delle Imprese, a validità quinquennale. A tal fine è necessario:

1.
   attestare la sussistenza dei predetti requisiti con autocertificazione da parte del rappresentante legale;

2.    fornire alcune informazioni riguardanti la startup innovativa (attività svolta compresa la R&S, titolo di studio dei soci e del personale, relazioni con investitori professionali, università, centri di ricerca, elenco dei brevetti ecc.).

Per mantenere l’iscrizione alla sezione speciale è necessario:

confermare il possesso dei requisiti di cui al punto 1, con cadenza annuale ossia entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio e comunque entro 6 mesi dalla chiusura di ogni esercizio;

aggiornare le informazioni di cui al precedente punto 2, con frequenza semestrale. In particolare, il primo aggiornamento deve avvenire entro 6 mesi dall’iscrizione della società alla sezione speciale; a partire dal secondo aggiornamento, le scadenze sono uniformate al 30 giugno e al 31 dicembre di ogni anno (Dati di Assolombarda, 2017).

Quali sono i requisiti che una impresa deve avere per potersi qualificare come Start Up Innovativa? Un’impresa deve possedere tutti i “requisiti cumulativi” riportati di seguito.

Start Up Innovative: requisiti cumulativi (Dati di Assolombarda, Confindustria Milano Monza e Brianza, 2017):

  • Data di costituzione: la startup deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 5 anni.
  • Residenza: la startup deve essere residente in Italia (art. 73, D.P.R. 917/86), oppure in Stati membri dell’Unione Europea o in Stati aderenti allo Spazio Economico Europeo (Liechtenstein, Islanda e Norvegia), purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia.
  • Valore della produzione netta: la startup, a partire dal secondo anno di attività, deve conseguire un valore della produzione annua non superiore a 5 milioni di euro.
  • Distribuzione degli utili: la startup non deve distribuire o aver distribuito utili.
  • Oggetto sociale: la startup deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
  • Modalità di costituzione: La startup non deve risultare costituita a seguito di una fusione, scissione, cessione di azienda o di ramo d’azienda. Non preclude il riconoscimento della qualifica di startup innovativa l’operazione di trasformazione.

Oltre ai requisiti cumulativi, l’impresa deve possedere almeno uno tra i “requisiti alternativi”, riportati (Dati di Assolombarda, Confindustria Milano Monza e Brianza), che identificano il carattere innovativo dell’attività.

– La startup deve sostenere spese di ricerca e sviluppo in misura almeno pari al 15% del maggiore tra costo e valore totale della produzione.

Sono escluse le spese per l’acquisto e la locazione di beni immobili, mentre, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, vi rientrano:

• le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo (es. sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan);

• le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati;

• i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo;

• le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso.

– La startup deve impiegare, come dipendenti o collaboratori, personale altamente qualificato:

• deve impiegare in misura almeno pari a 1/3 della forza lavoro complessiva, personale che possiede il titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un’università italiana o straniera oppure che possiede una laurea e che ha svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all’estero;

• oppure deve impiegare, in misura almeno pari a 2/3 della forza lavoro complessiva, personale in possesso di laurea magistrale.

– La startup deve essere:

• titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale

• ovvero titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore.

Quali sono i benefici fiscali dei soggetti che investono in Start Up Innovative?

I soggetti che investono in Start Up Innovative, fisici o giuridici, possono usufruire di una detrazione del 30% dall’imposta Irpef ed Ires e di una deduzione del 30% dalla base imponibile.

La Legge di bilancio 2017 ha elevato la percentuale di detrazione al 30% indipendentemente dalla tipologia di startup innovativa destinataria dei conferimenti di denaro. Si abroga, pertanto, la norma che prevedeva delle aliquote differenziate in base alla caratterizzazione della Start Up stessa.

Tale percentuale risulta davvero rilevante se pensiamo all’attuale sistema fiscale e connesso sistema di detrazioni e deduzioni.. un vero labirinto di numeri che, spesso, non risultano mai coincidenti e/o concilianti.

Per concludere questo nostro secondo appuntamento sulle agevolazioni è necessario informare i giovani Start Upper sulla possibilità di accedere a crediti extra.

Purtroppo è sempre più difficile ricevere fondi, ma esiste un canale di facilitazione che permette di implementare il proprio capitale, grazie a chi, crede nella Vostra idea.

Lo strumento interessato principale per favorire l’accesso al credito delle Start Up innovative è il Fondo Centrale di Garanzia. Tale garanzia permette di coprire fino all’80% su un importo massimo di 2.500.000,00 euro.

Il rilascio di questa garanzia è piuttosto semplice. Infatti la banca valuta il merito creditizio della Start Up che ha richiesto il fondo, ma non solo, infatti esamina anche l’Idea, la scalabilità del business e la eventuale riuscita del progetto.

A seguito di tale valutazione… in bocca al lupo, il prossimo finanziamento potrebbe essere il Vostro!

 

di Silvia Ciampitti

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